Ennesima conferma negativa per i giovani in cerca di lavoro: le imprese per le nuove assunzioni puntano più sulle conoscenze che sulla validità dei curriculum. Secondo una indagine Excelsior di Unioncamere e ministero del Lavoro, infatti, più di sei imprese su dieci hanno fatto affidamento, per le nuove assunzioni, al canale informale ovvero a quelle che sono le conoscenze personali o le segnalazioni.
L’incremento di tale sistema di assunzione è aumentato vertiginosamente nell’ultimo periodo infatti i dati rilevati hanno registrato un aumento al 61,1% rispetto al 49,7% dell’anno precedente questo perché, a causa della crisi, le imprese si muovono con la massima cautela basandosi su conoscenze di professionalità magari avvenute per precedenti incarichi di lavoro premiando il rapporto di fiducia costituitosi nel tempo.
Dalla ricerca emergono anche altri dati interessanti, è cresciuto il numero di imprese che ricorrono alle banche dati personali costituite dalle stesse aziende sulla base dei curriculum raccolti nel tempo mentre perdono terreno le modalità classiche come annunci sui quotidiani o su riviste specializzate utilizzate solo nel 2,3% dei casi. In netto calo le aziende che si rivolgono ad operatori specializzati di ricerca di lavoratori, utilizzati solo nel 5,7% dei casi.
Tale rapporto diretto tra direzione e lavoratori va, però, a perdere importanza quando le aziende raggiungono dimensioni maggiori. Pare, infatti, che le imprese con più di 50 dipendenti facciano maggiormente affidamento sulla validità dei curriculum piuttosto che sulle segnalazioni o i favoritismi dovuti a conoscenze dirette.