Lo scenario che abbiamo davanti, in questo periodo, non è dei più rassicuranti: migliaia di posti di lavoro a rischio e un indice di disoccupazione crescente, ritornato ai valori preoccupanti di qualche anno fa.
Che si voglia entrare nel mondo del lavoro per la prima volta o che ci si ritrovi malauguratamente a trovarne uno nuovo dopo anni passati in azienda, il problema è sempre lo stesso. I canali tradizionali sono saltati, le regole del gioco sembrano non valere più e occorre inventarsi qualcosa di diverso e nuovo.
Allora occorre cominciare ad individuare l’elenco degli aspetti positivi, delle cose che si riesce a fare meglio di altre, una sorta di bilancio delle proprie competenze e, con la stessa limpidità, individuare invece gli aspetti negativi, i punti deboli, i tranelli in cui non cadere.
Chiarito quindi il punto di partenza, occorre dare il via al pensiero creativo. E se creativi non si è (non tutti lo sono, in effetti, e questo non deve essere visto come una colpa), è necessario guardarsi intorno con grande curiosità.
Come primo elemento da non sottovalutare la formazione. Approfittiamo di un periodo di inattività per trovare il corso di perfezionamento giusto, per prepararci ad affrontare le nuove opportunità e non dimentichiamo di studiare come si muove il mercato.
Quali sono i mestieri ancora ricercati, dove c’è ancora uno spazio? Non smettete mai di guardare con curiosità tutti gli annunci, da quelli tradizionali sui giornali, a quelli sui siti specializzati su internet. Fatelo con serietà e metodo, sarà un allenamento e di per se stesso già sarà questo un lavoro.
Ma se quello che troverete non è in linea con le vostre aspirazioni allora non resta che reinventarsi ed armarsi di una buona dose di coraggio e spirito di iniziativa per buttarsi a capofitto in un’avventura fantastica.
Nascono così i cuochi a domicilio, a cui ci si rivolge per organizzare una cena. Il servizio proposto, in questo caso, può variare dalla definizione del menù, l’acquisto di tutto quanto occorre per la preparazione delle pietanze e, in alcuni casi, si arriva anche alla fornitura per l’occasione delle stoviglie (piatti, bicchieri, posate ed anche le tovaglie) ed alla possibilità che si serva anche a tavola. Voi direte che è l’equivalente del catering. Ma è il target di riferimento che fa la differenza. In questo caso i numeri sono così piccoli che una tradizionale società di catering non è per nulla interessata.
Ci sono poi i valletti, chi va a fare la spesa per voi, dopo aver ricevuto la lista via mail, chi prepara la confetture con la frutta dell’orto. E artigiani, traduttrici e insegnanti online.
Quello che occorre fare è valorizzare le proprie capacità e sfruttarle fino in fondo, facendo diventare mestiere quello che fino a qualche tempo fa era, magari, solo un hobby.