In un periodo particolarmente attento , dopo l’ondata degli anni novanta , ad un recupero della vita nella natura e nel contatto con l’ambiente ad un basso impatto, si è andata affermando la realtà degli agriturismi , strutture ricettive particolari , caratterizzate dalla presenza del verde , spesso proprio in campagna, tra campi coltivati , orti, e, sempre più spesso, allevamenti di animali e maneggi.
Per una vacanza nel segno della natura e del relax. Ma quali sono i passi da compiere per iniziare un cammino imprenditoriale di questo genere?
L’agriturismo è una forma di ricezione turistica tutta particolare: la peculiarità di un soggiorno in un posto del genere, infatti , è la ricerca del contatto con la natura.
Proprio per definizione legale e giuridica , infatti , l’agriturismo nasce come la possibilità per chi possiede un’azienda agricola di ospitare turisti nella propria tenuta , ovviamente dietro compenso.
Questo significa fondamentalmente due cose: innanzitutto l’offrire a chi viene ospitato la possibilità di girare tra i campi, senza intralciare i lavori di coltivazione e di allevamento, naturalmente.
E poi il rifornire le proprie conserve alimentari con i prodotti della propria terra, offrendo direttamente agli ospiti nei pasti la propria frutta e la propria verdura, uova e latte, derivati compresi , dei propri animali, magari addirittura il proprio grano.
Meglio ancora, e molto più richiesto vista l’attenzione al tema della naturalezza e della provenienza del cibo degli ultimi decenni , se si può disporre di coltivazioni biologiche.
Se inizialmente questo tipo di possibilità nasce indirizzata a tutti coloro che, già coltivatori e / o fattori fossero già in possesso di una struttura adeguata, nel tempo è diventata una forma sempre più frequente di investimento.
Se infatti si può disporre di una bella cifra , dal momento che quella necessaria è una somma molto consistente , si può acquistare direttamente un casolare , oppure una cascina , magari già avviata , per iniziare contestualmente i lavori agricoli e quelli di ricezione turistica.
Naturalmente anche questo tipo di investimento , come tutti gli altri , richiede di inoltrarsi in labirinti burocratici contorti e in cui non è sempre semplice districarsi, per ottenere tutta la documentazione del caso.
Innanzitutto , è bene ricordare che , come per la formula di bed and breakfast, anche per gli agriturismi è necessario risiedere in loco , conditio sine qua non prevista per legge.
Inoltre , proprio per rispettare la formula originaria , mai modificata , con la quale è stato regolamentato questo tipo di attività, non è possibile costruire ex novo un edificio per adibirlo ad agriturismo.
E’ infatti necessario che la struttura sia già esistente, e, in merito , si può recuperare una vecchia struttura, anche se decadente e in pieno sfacelo , ma non si può creare dal nulla un edificio apposito.
Per scegliere il luogo adatto, è importante considerare diversi fattori: oltre all’ovvio valore dell’immobile e del costo dell’eventuale ristrutturazione , quando necessaria , bisogna considerare quanto il terreno sia adatto alla coltivazione , dal momento che anche questa è una ragione che potrebbe pregiudicare l’intera autorizzazione.
Inoltre bisogna tenere in considerazione quanto sia consistente il flusso turistico nella zona , e quanto possa essere di interesse il punto in cui troviamo la struttura idonea. Per qualche consiglio aggiuntivo è anche possibile vedere questa guida su come aprire un agriturismo su Tuaimpresa.net
Meglio sarebbe, infatti , orientarsi su zone che possano attirare turisti indipendentemente , come luoghi vicini ad aree di interesse culturale , oppure vicino al mare o alla montagna.
Questo proprio per poter sfruttare un’onda turistica già esistente e partire con delle basi più solide e con delle fondamenta un po’ più resistenti , dal momento che la scommessa economica sarà davvero importante.
Una volta individuata la struttura , sia che sia già pronta , sia che sia da ristrutturare completamente, si possono cominciare a prendere contatti con i vari uffici di competenza.
E’ infatti necessario informarsi subito presso l’ufficio provinciale di competenza , di solito , a seconda della provincia e della regione interessate , facendo riferimento agli uffici che riguardano le attività delle funzioni agricole, recandosi anche presso l’ispettorato di queste ultime.
Quando avremo le idee chiare e saremo pronti a partire con l’impresa, dovremo ricordare che ci sono una serie di informazioni che dovremo essere in grado di fornire contestualmente alla domanda stessa.
Dovremo infatti specificare l’elenco sicuro delle attività che vorremo svolgere nel nostro agriturismo , ad esempio se vi comprenderemo una piscina , oppure un maneggio , o ancora se ci sarà una parte dell’orto dedicato esclusivamente all’utilizzo degli ospiti che potranno rilassarsi a lavorarci durante la giornata.
Ovviamente tutto quello che verrà indicato nell’elenco dovrà poi necessariamente essere fornito realmente, a prova di eventuali ( e quasi sicure ) verifiche a posteriori , dopo l’apertura e l’inaugurazione della nuova attività turistica.
Dovremo inoltre produrre moltissimi documenti , acquisiti nel corso del labirintico iter burocratico che ci toccherà seguire per forza , se vogliamo arrivare ad ottenere l’autorizzazione.
Oltre al prevedibile quadro dell’area interessata ,con metrature varie, visura dell’immobile e caratteristiche dell’area esterna, si dovranno possedere tutti i libretti sanitari in regola di chi lavorerà nell’azienda.
A questo dovremo aggiungere la necessaria apertura della partita iva , le varie iscrizioni agli uffici delle camere di commercio e quelli istituzionali turistici , come il registro delle imprese turistiche della propria provincia , e le varie autorizzazioni da richiedere.
Bisognerà infatti avere i sopralluoghi di vigili del fuoco, che dovranno verificare la sicurezza della zona e dell’immobile , e quella della asl , dal momento che anche la cucina dovrà rispondere a determinati criteri.
Inoltre , a seconda della zona , potrebbero essere da verificare anche le condizioni dell’acqua che andrà ad alimentare i campi e le coltivazioni , oltre alla sua potabilità per i servizi interni alla casa , o addirittura il terreno stesso che ospiterà tutto questo.
Bisogna infatti essere più che sicuri che quello che si fornisce agli ospiti e che si produce sia assolutamente sicuro , e per questo tipo di certezza è necessaria la certificazione che lo ratifichi.
Inoltre dovremo aver parlato in anticipo con il sindaco del comune di riferimento , che dovrà necessariamente rilasciare un’autorizzazione scritta , anch’essa da produrre al momento della richiesta di autorizzazione ad aprire.
Quando finalmente avremo esaurito i faticosi giri per uffici e amministrazioni locali , saremo finalmente in grado di partire con la nostra attività imprenditoriale e turistica.
Prima di iniziare con le spese vere e proprie, però , vale la pena informarsi per bene sugli eventuali aiuti economici erogati a chi vuole aprire un’attività di questo genere.
Spesso , infatti, proprio per il recupero vero e proprio di zone abbandonate a loro stesse ed incolte , ed in un momento di fortissima crisi per l’agricoltura , che le nuove generazioni rifiutano a priori, tali iniziative ci sono , e sono anche corpose.
Per alcune zone geografiche ed alcune provincie italiane, inoltre , sono previsti consistenti fondi europei , proprio per la riqualificazione delle zone potenzialmente sfruttabili per l’agricoltura e la coltivazione.
Allo stesso tempo , sono le stesse regioni, unitamente al ministero dell’agricoltura, a cercare di incentivare i lavori agricoli e gli investimenti nelle coltivazioni , con cifre anche alte.
Quindi , se è vero che riqualificare un posto del genere è estremamente costoso , è anche vero che si possono ottenere enormi aiuti economici , il più delle volte anche a fondo perduto.
Alla compilazione , però , del business plan , ovvero del piano delle spese che sarà necessario sostenere, sarà importante cercare di quantificare , proprio per farne una seria previsione , quanto costerà mantenere un posto di questo tipo.
E’ proprio quella , nella maggior parte dei casi , la spesa più grossa: mantenere le coltivazioni con le varie irrigazioni ed i prodotti necessari alla tutela delle piante non è una spesa di poco conto.
Al contempo , ancora di più sale vertiginosamente la cifra se pensiamo di comprendere nella nostra struttura anche gli animali , che devono ovviamente , come sempre , anche se il nostro mondo spesso se lo dimentica, trattati con i guanti bianchi.
E’ sempre bene , infatti , ricordarsi che se si decide di introdurre nella propria struttura anche degli allevamenti , bisogna trattare ogni singolo animale con il dovuto e necessario rispetto , e curarlo con tutte le attenzioni.
Lo sfruttamento , infatti , oltre ad essere orribile ed eticamente immorale , è , finalmente , perseguito e punito dalla legge. Quindi , prima di prendere una decisione di tale responsabilità , è bene pensarci sopra più volte.