In una società civile e a misura d’uomo, la firma del proprio licenziamento avviene solo quando il lavoratore ha già trovato un altro impiego o, per i motivi più diversi e personali, ha deciso spontaneamente di non lavorare più.
Fissata bene questa… regola, ricordate che firmare una lettera di dimissioni è solo uno svantaggio per voi ma un vantaggio per l’azienda.
Per quanto molti politici cerchino invano di farci credere che la situazione lavorativa italiana è in lento ma continuo miglioramento (per merito della tanto criticata legge Biagi), la mancanza di controlli e l’imperterrita incertezza della pena, fanno in modo che moltissime aziende italiane facciano firmare il proprio licenziamento ancor prima di essere assunti.
Vi siete mai chiesti perchè, in alcuni test di selezione o colloqui individuali, vengano fatte domande del tipo: sei single? sposato? hai figli? vorresti una famiglia? abiti con i genitori? quale è stato l’ultimo stipendio percepito?
Sono tutti parametri utili a capire anche il vostro grado di “ricattabilità”; quanto può “osare” l’azienda in rapporto alle condizioni personali di ogni dipendente.
Ad esempio: un ragazzo di 18-20 anni, single, che abita ancora con i genitori più o meno benestanti, sarà molto meno ricattabile di una donna di 30 anni, sposata, con un figlio, con il mutuo della casa, con una situazione economica difficile e magari con l’intenzione di avere un secondo figlio.
In queste condizioni, la donna sarà più soggetta alla richiesta di firmare preventivamente la lettera di dimissioni e poi “sarà già un miracolo se il titolare le farà il favore di darle un posto di lavoro”.
Il ragazzo sarà molto più propenso a farsi rispettare e a cercare un nuovo lavoro se lo stipendio sarà migliore o se quello attuale non sarà più di suo gradimento, contrariamente alla donna che farà di tutto per mantenerlo. Inoltre il ragazzo ha più tempo a disposizione, può valutare diverse offerte di lavoro e può addirittura rifiutare il lavoro se la condizione principale è firmare le dimissioni prima dell’assunzione
Altro caso in cui potreste ricevere la richiesta di licenziarvi a seguito di un periodo di prova non riuscito o per altri motivi comunque sconosciuti.
Vi riporto brevemente la mia personale esperienza in cui dopo un periodo di prova di soli 3 giorni, il mio superiore mi comunicò verbalmente di recarmi presso l’agenzia del lavoro dalla quale ero stato assunto per firmare alcuni documenti. I documenti erano il mio auto licenziamento e la stessa agenzia mi consigliò di procede in questo modo perchè se fossi stato licenziato “non sarei stato reinserito in una particolare graduatoria e avrei perso alcune possibilità di essere richiamato per altri lavori”.
Ovviamente, e ingenuamente, firmai e quando ritornai in azienda per chiedere spiegazioni, mi venne candidamente detto: “Per noi lei non ha superato il periodo di prova”. Chiesi: “Perchè?” dato che comunque mi pareva normale saperlo (ormai era solo una curiosità) e la risposta fu la stessa con l’aggiunta di un: “Sa, noi non siamo obbligati a comunicarlo, abbiamo dei nostri parametri di valutazione”.
Da quel giorno, e per mia grande fortuna, non ho più avuto bisogno di mettermi alla ricerca di un lavoro come dipendente ma so che quella firma ha permesso all’azienda di “scaricarmi” senza assumersi alcuna responsabilità e di assumere altri lavoratori nel caso ce ne fosse stato bisogno.
Ricapitolando
quando vi verrà chiesto di firmare un foglio in bianco o direttamente la lettera di licenziamento al momento dell’assunzione, sappiate che da un momento all’altro vi potrete trovare senza lavoro. In questo caso nessun legale potrà tutelarvi al 100% se deciderete di denunciare l’azienda a meno altri lavoratori, nella stessa condizione, si uniscano a voi nella vertenza;
se siete stati regolarmente assunti e vi viene chiesto di firmare il vostro licenziamento, non fatelo. Il responsabile del personale potrebbe far di tutto per convincervi, garantendo che state facendo la cosa giusta o che se vi rifiutate potete avere difficoltà nel trovare altro lavoro o potreste peggiorare ancor di più l’attuale posizione lavorativa (più che essere licenziati?!).
Quando vi troverete da soli di fronte alla lettera delle vostre dimissioni, fatevi una sola e precisa domanda: “Se è l’azienda che vuole mandarmi via, perchè devo essere io a licenziarmi?” e poi… non firmate ma continuate a presentarvi sul luogo di lavoro nei giorni seguenti, pena il licenziamento per assenza ingiustificata.
Come detto in precedenza, questo strumento è infatti utile solo per l’azienda. Il lavoratore ha il diritto di dare le dimissioni in qualsiasi momento, rispettando quelli che sono i termini previsti dalla legge. Per maggiori dettagli sulle dimissioni è possibile leggere questa guida su Letteradidimissioni.net. Quello che bisogna sapere è che firmare una lettera di licenziamento non è necessario.