L’analisi tecnica ha prodotto negli anni centinaia di indicatori, oscillatori e le medie mobili più svariate. Tutti questi strumenti di analisi si basano al 99% sull’analisi del prezzo che si è formato su un dato strumento: azione, indici o future
Il Net Volume Cumulative Index è un indicatore che invece analizza cosa muove il prezzo cioè i flussi netti, cioè la differenza tra volumi in acquisto (Up Volume) e volumi in vendita (Down Volume).
Per volumi in acquisto si intende la quantità di titoli che sono stati scambiati in un dato giorno e la cui azione ha chiuso in positivo, viceversa per volumi in vendita si intende la quantità di titoli che sono stati scambiati e la cui azione ha registrato un perdita.
Per fare un esempio molto semplice, si pensi ad un’automobile (il mercato) che ha bisogno per muoversi del carburante (volume netto) senza nuovo carburante l’automobile si ferma. Senza volume netto in acquisto il mercato si ferma o poi tende a correggere per effetto dei primi stop-loss.
L’analisi comparata di un indice di borsa ed il suo Net Volume Cumulative Index permette di capire con un discreto anticipo (dando modo di impostare le proprie strategie) quando “il carburante sta per finire” (divergenze negative) oppure quando il flusso in vendita si sta esaurendo creando delle divergenze positive.
La ricerca delle divergenze su questo indicatore come su tutti i Cumulative Index è fondamentale in un’ottica di medio-lungo termine. Spesso sia sui massimi sia sui minimi importanti si registrano delle divergenze, cioè il movimento dell’indice di borsa non viene confermato dal Net Volume Cumulative Index.
Come su un qualsiasi indice di borsa sul Net Volume Cumulative Index è possibile inoltre calcolare i vari indicatori dell’analisi tecnica come l’RSI o il Price Oscillatore (in questo caso non si usa il prezzo ma l’ultimo valore del Net Vol Cum). Questo indicatore inoltre si presta anche ad un’analisi tramite gli strumenti classici dell’analisi tecnica: supporti, resistenze e trendline.